Chi lavora in comunità residenziale con i bambini e i ragazzi maltrattati e abusati è ben consapevole di quanto ci si trova immersi in un sistema complesso e quanto si sia sollecitati dal punto di vista
emotivo. I minori traumatizzati infatti, per difendersi da un mondo adulto che sentono come inaffidabile e pericoloso, tendono a distruggere costantemente la relazione che faticosamente gli educatori
cercano di costruire con loro, a volte assumono atteggiamenti fortemente oppositivi e provocatori tramite modalità molto aggressive, altre volte si chiudono completamente diventando impermeabili a
ogni tipo di contatto. Il livello di angoscia che provano li porta ad esporsi al pericolo trascinando gli educatori in situazione molto difficili: fughe, atti autolesionistici, comportamenti sessualizzati, gravi manifestazioni sintomatiche. I genitori, con cui spesso ci si deve confrontare, percepiscono il progetto dei servizi come ingiusto e punitivo, e, in un tentativo disperato di reazione, attaccano gli educatori e istigano il figlio contro di loro. In una situazione come quella descritta gli operatori, seppur preparati e formati, rischiano o di essere travolti dalle molteplici sollecitazioni sperimentando intensi sentimenti di confusione, impotenza, rabbia, oppure di attivare un rigido distanziamento emotivo, che finisce con l’impoverire e limitare fortemente la relazione di cura.
L’esperienza formativa si propone di offrire ai partecipanti chiavi di lettura per orientarsi all’interno della complessità descritta e strategie personali per fronteggiarla:
- nella prima giornata si farà luce sul mondo emotivo del minore traumatizzato e sul suo funzionamento a livello affettivo, relazionale e comportamentale. Si metteranno quindi in evidenza i rischi di “traumatizzazione” degli operatori e la possibilità che l’esperienza riparativa offerta al minore possa trasformarsi in maltrattamento istituzionale;
- nella seconda giornata, avendo come riferimento la propria storia personale, si lavorerà sulle risonanze emotive dell’operatore di fronte al trauma focalizzando i punti di debolezza ma soprattutto
evidenziando e rinforzando gli aspetti di resilienza.
Il workshop sarà gestito alternando parti teoriche a laboratori interattivi ed esperienziali all’interno dei quali si utilizzerà il gruppo come contesto di attivazione e contenimento delle emozioni
Il seminario, rivolto a giudici minorili, avvocati, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili ed educatori, sarà condotto alternando momenti di esposizione teorica, presentazione di casi ed attivazione dei partecipanti in un scambio esperienziale su questa tipologia di situazioni
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Il costo di iscrizione al Whorkshop è di 160 Euro.
Poiché sono previste agevolazioni per iscrizioni di gruppo contattare la segreteria per un preventivo.
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 31 ottobre 2016 inviando la scheda allegata all’indirizzo mail iscrizioni@riflessiformazione.it.
L’iscrizione sarà valida dopo attestazione del versamento della quota.
ORGANIZZAZIONE
Dal punto di vista organizzativo il Workshop prevede un lavoro di due intere giornate: inizierà la mattina di Martedì 29 Novembre alle ore 10 e terminerà alle ore 17 di Mercoledì 30 Novembre.
Per favorire la conoscenza tra i partecipanti ed il clima di gruppo i lavori proseguiranno anche nella serata del 29 Novembre dopo un momento conviviale di cena.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Segreteria della Società Riflessi
dal lunedì al venerdì (orario 9-13)
Tel. 011.548747
segreteria@riflessiformazione.it
SCHEDA DI ISCRIZIONE
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I MATERIALI DIDATTICI SONO A DISPOSIZIONE DEI PARTECIPANTI CHE HANNO RICEVUTO USER E PASSWORD PER SCARICARLI