Metodologie di presa in carico delle separazioni gravemente conflittuali

Il percorso di supervisione è specificamente dedicato a psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, educatori che nell’ambito della loro attività professionale
si trovano a dover affrontare situazioni di “separazione gravemente conflittuali” in cui sono pesantemente coinvolti minori.
L’obiettivo delle supervisioni sarà quello di lavorare sulla valutazione di gravità del conflitto e sulle modalità di presa in carico quando risultano assolutamente impraticabili
percorsi di mediazione e decisamente problematica la gestione di eventuali spazi neutri di incontro genitore-minore.
Il gruppo di supervisione è organizzato in 4 incontri di 4 ore (orario 9,00-13,00) e prevede un numero massimo di 20 partecipanti.
Gli incontri si terranno nei giorni: 15 marzo, 5 aprile, 10 maggio, 7 giugno 2017.
La metodologia di lavoro prevede la presentazione di due casi per ogni incontro con uno spazio finale di sintesi dedicato alla possibile generalizzazione delle questioni evocate
dalle situazioni discusse.
Per incrementare l’efficacia del lavoro di gruppo sarebbe utile che il materiale inerente il caso da discutere fosse inviato preventivamente ai partecipanti ed al conduttore.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Il costo del percorso di supervisione è di 280,00 Euro.
Le iscrizioni dovranno pervenire entro venerdì 3 marzo 2017.
Per partecipare è indispensabile allegare un sintetico curriculum vitae che evidenzi le esperienze formative e l’attuale attività svolta.
Il gruppo sarà attivato con un numero minimo di 10 partecipanti.
L’iscrizione sarà valida dopo attestazione del versamento della quota.

PER  INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Segreteria della Società Riflessi
dal lunedì al venerdì (orario 9-13)
Tel. 011.548747
segreteria@riflessiformazione.it

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Bambini e ragazzi fuori famiglia aspettano una risposta

Nel momento in cui l’autorità giudiziaria minorile pone ai servizi (o ad un CTU) un quesito inerente la possibilità che genitori gravemente disfunzionali possano o meno recuperare il loro ruolo di capacità e responsabilità nei confronti dei figli le risposte non possono essere ambigue: il superiore interesse del minore richiede una definizione progettuale chiara che consenta di capire se i genitori saranno in grado di riprendere in mano la loro funzione o se devono essere sostituiti da altre figure educative. Purtroppo l’analisi dei percorsi di molti minori che vivono fuori famiglia per i gravi problemi emersi nella loro esperienza infantile  evidenzia una situazione molto più complessa in cui una definizione chiara non arriva e si finisce in un limbo di incertezza che rende difficile per il minore orientarsi tra la possibilità di un recupero positivo delle sue relazioni familiari e la necessità di costruire delle relazioni riparative con altre figure adulte. Gli anni passano inesorabilmente e le istituzioni a questo deputate spesso non sembrano in grado di decidere assumendosi la responsabilità di una scelta che protegga il minore e gli garantisca quanto necessario per poter crescere. Cosa rende così difficile dare una risposta a questo quesito che è determinante per garantire una progettualità futura a minori già segnati da gravi situazioni di carenze e traumi?

Il risultato è quello di cadere in un “indecisionismo” che si cronicizzerà in ripetute richieste di valutazione che non producono mai una decisione definitiva e che metteranno il minore in una situazione confusa in cui oscillerà in modo drammatico tra la speranza di un recupero delle sue relazioni familiari e la constatazione che nulla su questo fronte sembra cambiare. Il passare del tempo chiude così le finestre di plasticità che, se utilizzate in modo tempestivo, possono aprire delle possibilità concrete di cambiamento da parte di genitori segnati da storie personali molto drammatiche oppure, se questo non risulta possibile, permettere al minore di investire su legami nuovi e riparativi che potranno stabilizzarsi nel tempo e aiutarlo a riordinare il difficile puzzle della sua vita.

Nell’incontro che proponiamo vorremo riflettere insieme su questo problema in un confronto aperto, non ideologico, e orientato al miglioramento delle prassi  progettuali attuali che certamente richiedono un salto di qualità nelle sinergie tra istituzioni giudiziarie e servizi territoriali. Il rischio della situazione attuale è una sospensione progettuale che rischia di trasformarsi in un mal-trattamento istituzionale che anziché curare amplifica il danno subito da tanti bambini  e ragazzi che devono trovare in un mondo adulto capace di scegliere una risposta coerente alle loro difficoltà.

La partecipazione è gratuita.

Si prega di confermare la propria presenza
entro Venerdì 2 dicembre 2016,
compilando il form di iscrizione a questo link:
http://bit.ly/2exS8WZ

Per informazioni:
Segreteria Cooperativa Paradigma, tel. 011548747 (ore 9-13)
email: info@cooperativaparadigma.it

Scarica il programa:
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Bambini che rifiutano i genitori: scenari relazionali e protezione del sé

Molto frequentemente gli operatori dei servizi socio-sanitari ed educativi  sono chiamati dagli organi giudiziari minorili  ad affrontare la complessa situazione di un bambino/a  che si “rifiuta” di incontrare uno dei due genitori.
Il seminario intende affrontare questa difficile casistica che chiama in causa, nello stesso tempo, questioni legate al diritto del bambino ad essere “ascoltato” e la necessità di avere chiavi di lettura sulle “dinamiche relazionali” che ci aiutino a decodificare in modo appropriato l’emergere di questo problema. Se usciamo da un approccio ideologico ed autoreferenziale  non possiamo che farci guidare  da una prudente ricerca tesa a ri-costruire in ogni situazione il significato di questa scelta “estrema” del bambino (a volte più sana a volte più pericolosa) tesa alla protezione del sé. La metodologia di intervento proposta avrà come pilastri la duplice esigenza: partire dall’ascolto del minore facendosi guidare da un’attenta diagnosi del suo funzionamento mentale e relazionale; accantonare le ipotesi di scenari relazionali rassicuranti in cui identificare con sicurezza persecutori, vittime, salvatori, cercando piuttosto  gli incroci interpersonali in cui le disfunzionalità genitoriali si amplificano reciprocamente nel momento della separazione della coppia e vengono ulteriormente drammatizzate nel contesto sociale allargato
(famiglie, servizi, tribunali).

Il seminario, rivolto a giudici minorili, avvocati, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili, educatori, sarà condotto alternando momenti di esposizione teorica, presentazione di casi ed attivazione dei partecipanti nell’analisi delle “trappole” in cui queste situazioni trascinano gli operatori e nella costruzione di strategie per mantenere una corretta gestione del caso.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Il costo per la partecipazione a questo seminario è di € 80,00.
La quota di iscrizione per gli studenti, tirocinanti e specializzandi è di € 50,00.
Le iscrizioni  dovranno pervenire entro venerdì 20/01/16.

CREDITI FORMATIVI

Sono stati richiesti crediti ECM per medici, psicologi ed educatori e i crediti formativi agli assistenti sociali riconosciuti dal CROAS Piemonte. È stato richiesto il riconoscimento di crediti formativi all’Ordine degli Avvocati di Torino.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Segreteria della Società Riflessi
dal lunedì al venerdì (orario 9-13)
Tel. 011.548747
segreteria@riflessiformazione.it

SCHEDA DI ISCRIZIONE

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Resistere al maltrattamento Workshop per educatori di comunità che lavorano con minorenni traumatizzati

Chi lavora in comunità residenziale con i bambini e i ragazzi maltrattati e abusati è ben consapevole di quanto ci si trova immersi in un sistema complesso e quanto si sia sollecitati dal punto di vista
emotivo. I minori traumatizzati infatti, per difendersi da un mondo adulto che sentono come inaffidabile e pericoloso, tendono a distruggere costantemente la relazione che faticosamente gli educatori
cercano di costruire con loro, a volte assumono atteggiamenti fortemente oppositivi e provocatori tramite modalità molto aggressive, altre volte si chiudono completamente diventando impermeabili a
ogni tipo di contatto. Il livello di angoscia che provano li porta ad esporsi al pericolo trascinando gli educatori in situazione molto difficili: fughe, atti autolesionistici, comportamenti sessualizzati, gravi manifestazioni sintomatiche. I genitori, con cui spesso ci si deve confrontare, percepiscono il progetto dei servizi come ingiusto e punitivo, e, in un tentativo disperato di reazione, attaccano gli educatori e istigano il figlio contro di loro. In una situazione come quella descritta gli operatori, seppur preparati e formati, rischiano o di essere travolti dalle molteplici sollecitazioni sperimentando intensi sentimenti di confusione, impotenza, rabbia, oppure di attivare un rigido distanziamento emotivo, che finisce con l’impoverire e limitare fortemente la relazione di cura.
L’esperienza formativa si propone di offrire ai partecipanti chiavi di lettura per orientarsi all’interno della complessità descritta e strategie personali per fronteggiarla:

  • nella prima giornata si farà luce sul mondo emotivo del minore traumatizzato e sul suo funzionamento a livello affettivo, relazionale e comportamentale. Si metteranno quindi in evidenza i rischi di “traumatizzazione” degli operatori e la possibilità che l’esperienza riparativa offerta al minore possa trasformarsi in maltrattamento istituzionale;
  • nella seconda giornata, avendo come riferimento la propria storia personale, si lavorerà sulle risonanze emotive dell’operatore di fronte al trauma focalizzando i punti di debolezza ma soprattutto
    evidenziando e rinforzando gli aspetti di resilienza.

Il workshop sarà gestito alternando parti teoriche a laboratori interattivi ed esperienziali all’interno dei quali si utilizzerà il gruppo come contesto di attivazione e contenimento delle emozioni

Il seminario, rivolto a giudici minorili, avvocati, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili ed educatori, sarà condotto alternando momenti di esposizione teorica, presentazione di casi ed attivazione dei partecipanti in un scambio esperienziale su questa tipologia di situazioni

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Il costo di iscrizione al Whorkshop è di 160 Euro.
Poiché sono previste agevolazioni per iscrizioni di gruppo contattare la segreteria per un preventivo.
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 31 ottobre 2016 inviando la scheda allegata all’indirizzo mail iscrizioni@riflessiformazione.it.
L’iscrizione sarà valida dopo attestazione del versamento della quota.

ORGANIZZAZIONE

Dal punto di vista organizzativo il Workshop prevede un lavoro di due intere giornate: inizierà la mattina di Martedì 29 Novembre alle ore 10 e terminerà alle ore 17 di Mercoledì 30 Novembre.
Per favorire la conoscenza tra i partecipanti ed il clima di gruppo i lavori proseguiranno anche nella serata del 29 Novembre dopo un momento conviviale di cena.

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SCHEDA DI ISCRIZIONE

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Entrare in terapia. Le sette porte della terapia sistemica

Il seminario presenterà le procedure più appropriate per la presa in carico psicoterapeutica. Infatti spesso nella nostra pratica clinica oscilliamo tra un certo spontaneismo (decidere con chi lavoreremo sulla base del nostro intuito) o l’adesione incondizionata ad un protocollo consolidato, oppure ci appiattiamo sulla domanda espressa dal cliente (che chiede per esempio un trattamento individuale o di coppia) senza interrogarci sull’adeguatezza del setting. Nel loro ultimo libro Entrare in terapia. Le sette porte della terapia sistemica (Raffaello Cortina, 2016) Stefano Cirillo, Matteo Selvini e Anna Maria Sorrentino si sforzano di presentare una riflessione rigorosa su quali siano le evidenze cliniche che suggeriscono di scegliere una via di accesso all’incontro con i pazienti e i loro familiari piuttosto che un’altra.Le sette porte che verranno esaminate nella giornata riguardano altrettanti livelli diagnostici:

  • LA DOMANDA, la prima, quella tradizionalmente più esplorata dai modelli psicodinamici;
  • LA SINTOMATOLOGIA e
  • L’IPOTESI SISTEMICA, le due pietre miliari dell’orientamento sistemico classico, insieme alla quarta,
  • LA DIAGNOSI TRIGENERAZIONALE;
  • le successive porte, IL FUNZIONAMENTO DI PERSONALITÀ e
  • L’ATTACCAMENTO, sono focalizzazioni a lungo trascurate dai terapeuti familiari, così come l’ultima porta,
  • I VISSUTI DEL TERAPEUTA, che ha un diritto di cittadinanza assai recente nel nostro approccio. Vari casi clinici ci aiuteranno nell’illustrazione dei formati e delle convocazioni che discendono dalle scelte fatte.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Il costo del seminario è di Euro 80,00.
Per gli studenti della laurea magistrale della facoltàdi psicologia
e per i tirocinanti post-laurea che esibisconoidoneo certificato
il costo di iscrizione è di Euro 40,00.

CREDITI FORMATIVI

Il seminario è accreditato ECM per psicologi, medici, educatori.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Segreteria della Società Riflessi
dal lunedì al venerdì (orario 9-13)
Tel. 011.548747
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